Ma quale è il pesce azzurro?
Il termine “pesce azzurro” non è scientifico ma commerciale. L’aggettivo azzurro – che fa riferimento al colore blu-argenteo del dorso – differenzia questa categoria dall’altra importante tipologia di pesci del Mediterraneo chiamata “pesce bianco” (che comprende branzino, orata, saraghi, tanuta, pagello, ombrina, etc).
Fanno parte di questa gustosa categoria di pesci le varietà caratterizzate da:
- facile reperibilità nel Mar Mediterraneo
- dorso nei riflessi del colore blu scuro-argenteo, ventre bianco-argenteo
- taglia medio/piccola
- buonrapporto qualità/prezzo
- assenza di squame
Appartengono alla categoria del pesce azzurro:
- Sardina: fra i pesci più diffusi nel mar Mediterraneo, con una carne tenera e gustosa e un profumo delicato.
- Aringa: ottima da mangiare cruda, vive in grandi banchi che popolano le zone costiere dell’oceano Atlantico settentrionale.
- Alice o acciuga: più sottile e affusolata della sardina. Le sue carni, sia fresche che conservate, sono particolarmente gustose e indicate specialmente per il consumo a crudo e per la frittura, oltre che sott’olio e sotto sale.
- Sgombro: con una carne scura e un sapore deciso, è diffuso in tutto il Mediterraneo, nel Mare del Nord e nell’Atlantico settentrionale.
- Ricciola: si presta a varie tecniche e sistemi di cottura, ma le sue carni sono ottime anche crude.
- Tonno: vi sono varie specie di tonno ma quello più ricco di Omega3 è senz’altro il tonno Alalunga.
- Alaccia: molto presente nel Mediterraneo, in particolare nelle zone meridionali del bacino. Può essere preparata alla griglia, al forno o frittura, oltre che consumata cruda.